il sentiero Lou Viage

  Qui potete trovare una buona descrizione della tappe di Lou Viage:
http://www.cuneo360.it/itinerari/144

Concepito per percorrere tutta la valle sui due versanti, ha origine dalla stazione ferroviaria di Borgo San Dalmazzo e, dopo essere transitato in tutti i comuni, vi ritorna in diciannove tappe, più alcune varianti, toccando nel suo lungo cammino, punti di grande interesse paesaggistico, storico e naturalistico. Percorso che, se pur nato per l’escursionismo pedestre, è percorribile praticamente per intero in mountain bike e, con alcuni adeguamenti futuri, anche a cavallo.
Lago di Rabuons e la stazione sciistica di Auron (Valle Tinee). Fotografia di Giovanni Mozzi

Il sentiero "Lou Viage" è diventato realtà nel 2006 ed ora, grazie ad un finanziamento che la Comunità Montana Valle Stura ha ottenuto a seguito della partecipazione al programma di sviluppo rurale 2007-2013, “Incentivazione di attività turistiche connesse alla fruizione sostenibile del territorio”, entro la primavera del 2012 verrà completata la segnaletica verticale ed orizzontale di tutto il tragitto nonché il ripristino dei pochi tratti al momento non perfettamente fruibili e verranno realizzate e posate 28 bacheche descrittive da sistemarsi nei punti strategici del percorso.

Lo sviluppo del tracciato è di ben 180 Km che partendo dai poco più di 600 m.s.m. della stazione ferroviaria di Borgo San Dalmazzo raggiunge il suo culmine di quota nei quasi 3000 metri del Monte Enciastraia alla testata del vallone del Puriac, sullo spartiacque Stura – Ubayette. Per comodità le tappe sono state numerate in ordine crescente considerando il senso di risalita della valle il versante sinistro orografico e cioè la tappa numero uno è la Borgo San Dalmazzo - Airale (Comune di Valloriate) mentre la tappa Stiera (Gaiola) - Borgo San Dalmazzo sarà la numero 19.

Nelle tappe di bassa valle sono state sfruttate le innumerevoli piste forestali o vecchi sentieri che attraversano i castagneti ed i faggeti dei due versanti con brevi tratti su strade asfaltate dallo scarso traffico, i dislivelli positivi e negativi sono contenuti anche se le distanze da percorrere sono in alcuni casi discrete. 
Tappe ideali da percorrere nel periodo primaverile o autunnale; piccole borgate quasi dimenticate e grandi visuali sul fondovalle sono gli ingredienti principali di questo tratto di percorso, ma già dalla terza tappa, Vanet (Vallone dell’Arma, Demonte) - Vinadio, la montagna fa la sua comparsa con l’aerea ma facile cresta, delle punte Chiavardine, uno splendido balcone a picco sulla media valle. Il tratto Vinadio – Sambuco, che toccando Lentre e Castellar risale il vallone di Neraissa e scende al cospetto del monte Bersaio, vedrà prossimamente l’apertura di un posto tappa a Naraissa inferiore, permettendo così la salita all’interessante e panoramico forte di Neghino per scendere poi a Lentre e riprendere il percorso che risale il vallone su citato con sosta al previsto posto tappa, la cima del monte Nebius sarà quindi la meta successiva prima di affacciarsi sull’alta valle Stura. Le nove borgate di Sambuco ed il sentiero dell’Ecomuseo di Pontebernardo saranno poi la traccia da seguire prima di sconfinare, per motivi logistici, attraverso il passo di Rocca Brancia, in val Maira con destinazione il rifugio della Gardetta. I dislivelli si fanno più impegnativi, i sentieri meno comodi, ma i panorami che si aprono sulle cime delle Cozie meridionali e delle Alpi Marittime compensano abbondantemente la fatica.

Il passo della Scaletta ed i laghi di Roburent sono la porta di rientro in valle Stura; Argentera, Bersezio ed il villaggio Primavera annunciano l’inizio della discesa verso la pianura, discesa che però comporta ancora importanti dislivelli prima di divallare tranquillamente verso la meta finale.

La salita al monte Enciastraia, con suoi 2955 m.s.m. infatti segna il raggiungimento del tetto del percorso, il ripido passo di Stau ed il comodo vallone di Pontebernardo, nella tappa che collega Ferrere con Pietraporzio ci danno il benvenuto nel massiccio cristallino dell’Argentera. Fresche abetine miste a larici ci accompagnano lungo il vallone del Costis che conduce verso la colletta Bernarda, dalla quale con un breve traverso si giunge alla caserma del Monte Vaccia e da li si scende verso la stazione termale di Bagni di Vinadio. Il santuario di Sant’Anna di Vinadio, il più alto d’Europa, è raggiunto percorrendo la carrozzabile fino a Callieri da dove si risale il vallone di Tesina raggiungendo l’omonimo passo,deviando verso il colle del Saboulé e, facendo il periplo del monte Testa auta del Lausfer, si scende alla statua dell’apparizione. Sul filo del confine italo – francese con vista sulla stazione sciistica di Isola 2000, si svolge la parte iniziale della tappa che conduce al rifugio Città di Ceva al Malinvern attraverso il colle d’Orgials; la strada che percorre il vallone di Rio Freddo è poi percorsa in discesa fino alla diga ENEL dove la si abbandona per risalire ai forti ottocenteschi Serziera – Piroat e scendere su Vinadio lungo la carrozzabile ex militare che raggiunge il fondovalle innestandosi sulla provinciale della destra Stura all’altezza del ponte “in ferro”.

Vallone del Piz e Vallone del Ciaval (Pietraporzio). Fotografia di Giovanni Mozzi
Si lasciano le alte quote e, da Vinadio, costeggiando il fiume Stura e attraversando boschi di castagno si giunge, con modesto dislivello e sviluppo, alla frazione Perdioni di Demonte, da dove su strada asfaltata si sale a Bergemolo ed al suo famoso olmo e si prosegue su strada sterrata a mezza costa in direzione di Festiona, dove, abbandonando le Alpi Marittime, si attraversa il fiume Stura per arrivare alle regione Pianetto. Sentieri inesistenti o impraticabili hanno obbligato il cambio di versante per la penultima tappa, ma la vista che si gode dalla Madonna dell’Incoronata (Moiola) ne giustifica ampiamente la scelta, ritornati nuovamente sul versante destro all’altezza di Stiera (Gaiola) si risale la gola scavata dal fiume e poi ancora nei castagneti fino a tetti Avvocato da dove con lo sguardo ormai sulla pianura, si scende prima al Santuario del Monserrato ed quindi alla stazione ferroviaria di Borgo San Dalmazzo.